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Le sue opere sono immediatamente identificabili e si distinguono per una libertà espressiva rara che rischia di togliere il respiro, di lasciare spaesati in quanto accolgono lo spettatore nell’opera, inchiodandolo a qualcosa di mai visto prima. I materiali sono tradizionali, il metodo ipertecnologico. I suoi lavori, con le loro superfici formate da migliaia di piccoli quadratini colorati, s’impongono nello spazio che li ospita e lo trasformano in un luogo dove accade qualcosa di inaspettato: i singoli quadratini, come per magia, iniziano a plasmarsi trasformandosi in un’immagine nitida e ben definita. L’artista compie la missione che si era prefissato: ricordare agli uomini che la realtà nasconde in sè l’infinito e talvolta lo svela a chi non ha paura di aprire le porte dell’anima.