BIOGRAFIA FABIO STANCARI
SONO STANCARI FABIO MI SENTO “SCRITTORE GENUINO DI RAVARINO”; SONO NONNO, DI DUE SPLENDIDI NIPOTINI, LAURA E FRANCESCO. HO INIZIATO A SCRIVERE IL 19/02/2014 DOPO AVER CONOSCIUTO UNA PERSONA PER ME SPECIALE. ALLA MIA ETA NON HO NEANCHE UN CAPELLO BIANCO. SONO NATO A MODENA. DA GIOVANE HO CONSEGUITO UN DIPLOMA DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE E PRECISAMENTE ALL’ISTITUTO IPSIA MARCELLO MALPIGHI DI CREVALCORE DIPLOMANDOMI IN TECNICO DI INDUSTRIA MECCANICA.
Prefazione della raccolta di poesie
“Il Frasseggiar Cortese”
di Fabio Stancari
Prefazione del poeta Andrea Calzati Ass. Artisti di Bottega di Ravarino (MO)
Buio.
Oltre trent’anni di Buio quasi totale. Poi la Luce, una prima raccolta che Fabio ha pubblicato “Percorsi di vita” nella quale si rilevano le difficoltà che ha dovuto superare per uscire dalla depressione, che per oltre trent’anni lo ha sepolto sotto ad una massa di falsità e finta compassione.
Ora, il passato è passato.
Fabio Stancari si definisce il Giocoliere delle Parole, come un compositore musicale imprime sulle bianche righe del pentagramma le sue note per far ascoltare alle persone che cercano la gioia di ballare con i propri sogni con le proprie immagini alternative a quelle che la tv odierna spinge dentro alle nostre menti per impedirci di pensare.
In quelle parole, frettolosamente gettate sul foglio, egli imprime il suo vissuto passato presente e forse anche futuro.
Come rigagnolo, timidamente, ha cominciato la sua avventura nella Luce dopo il periodo di Buio, e insieme ad altri come Lui ha voluto con tutte le sue forze reagire a quella oscurità che lo relegava quasi come un detenuto.
Anzi era un detenuto, rinchiuso in quella sua gabbia di paure inconsce e tenute inchiodate dalle medicine, con le quali in quelle “pensioni speranza”, come le chiama Fabio, tramortiscono la tua anima.
E allora, piccone in mano, egli ha lentamente buttato giù quel muro di omertà che gli avevano costruito attorno, e ora, sentendosi libero, da piccolo canale è diventato un torrente in piena, evitando di trasformarsi in un calmo fiume, per mantenere l’irruenza e la forza di origine. I testi di Fabio, sono la cresta del torrente per il semplice motivo che le tante parole hanno bisogno di maturare in noi come il vino dentro le botti; c’è dell’ottimo pensiero, ma richiede un po’ di lavorazione interiore per arrivare a comprenderle.
Fabio, scrive montagne di parole e tra quelle, c’è un fondamento di verità, che lui con la sua faccia da bonaccione e sempre con il sorriso ci propone in rima, cosicchè chi le ascolta ne rimane quasi estasiato. Non tutte le sue liriche possono piacere , ma se le ascolti con attenzione e ci ragioni, puoi renderti conto che molte sono le cose che noi tutti abbiamo segregato nel nostro subconscio, perché non ci piacciono in quanto ci disturbano.
Avete presente una Nave Rompighiaccio? Lui è quella nave che non rompe i ghiacci al Polo Nord ma apre porte che con i passaggi naturali e le consuetudini del perbenismo, noi potremmo schiudere solo con molto tempo e con l’aiuto di risorse economiche .
Fabio non guarda indietro, cerca con le sue parole di scuotere le persone per svegliarle, e va avanti con determinazione nonostante la difficoltà di scrivere con schiettezza mantenendo la forma che il mercato richiede agli scrittori.
Racconta dell’Io che c’è dentro ognuno di noi per far rivivere quel bambino, che da adulti abbiamo dimenticato, e al quale non permettiamo di esprimersi. Fabio la definisce “La chiave della felicità” e vi suggerisco di leggervi il suo consiglio pratico. Vi ritroverete a sorridere anche voi!!
Egli ci invita inoltre ad ascoltare il nostro cuore prima di dire o fare cose che forse un giorno potrebbero rivoltarsi contro noi stessi.
Nei suoi testi scrive spesso di osservare e contemplare la persona amata o amica, di cercare quella luce che la rende speciale, quasi come un’aureola che avvolge tutta la persona.
Nella seconda raccolta “Percorsi di Vita” di Fabio c’è la Luce.
La Gioia di vivere.
Rivedere le cose e amarle per quello che sono, e, fatto molto importante, Lui dimostra di aver compreso il senso più profondo della parola AMORE.
Nei suoi testi questa parola primeggia soprattutto verso la famiglia, i suoi figli, verso creature femminili incontrate sul suo cammino di rinascita, verso il prossimo, o guardando la natura che lo accompagna mentre cammina.
Tutto lo affascina come un piccolo bambino che per la prima volta vede ciò che lo circonda e affronta tutto con la meraviglia!
In lui ho percepito il suo bambino e signori miei ne sono invidioso perché a volte mi piacerebbe che quel bambino che ho dentro di me mi facesse ridere, giocare, saltare, andare alla scoperta dell’isola del tesoro e altre cose ancora che non faccio più, perché “sono adulto”.
“Oppure per il timore delle dicerie, “solo per la gente che ti vede chissà cosa penserà…!”
Lascio che pensino quello che vogliono tanto un po’ tutti lo siamo dei matti, ma molto spesso solo terribilmente tristi.
Scusate il mio divagare, non posso farci niente, quando leggo i testi di Fabio in una qualche maniera mi fermo a pensare e allora sorrido dei miei pensieri che molte volte sono quasi i gemelli dei suoi.
Oddio, sono un sano estroso come lui, forse non un giocoliere di parole, ma di parole ne scrivo, come questa mia prefazione su un amico che mi ha aperto un pò di più gli occhi verso quel modo di vedere e pensare che avevo quasi perduto.
Fabio Stancari è ora “un uomo libero” da quei vincoli che la società ha costruito con i secoli, e lui è riuscito a liberarsene,
In conclusione cosa posso aggiungere se non che, sebbene molti definiscano persone come lui “i diversi”, per portare le parole della ragione o come qualcuno le chiama più comunemente, “le parole chiave per aprire la verità assopita” , ci vogliono persone come lui che ci aiutano ad aprire gli occhi e a pensare a quanto abbiamo perso fino ad ora.
Poeta Andrea Calzati Ass. Cult. Artisti di Bottega