L’Iperrealismo nei quadri di Monica Pellegrini.
DI MARCO ADDATI
Nell’osservare un quadro di Monica Pellegrini si resta stupiti ed incantati per la luce che viene emessa dagli occhi dei suoi soggetti e da questa si viene catturati. Che sia un gattino, una volpe o un bambino nei lavori di questa artista la minuziosità è la sua caratteristica, tanto che le sue opere sembrano fotografie per la cura attenta dei particolari, una trasposizione fedele della realtà . Le ciocche di capelli, la pelliccia di un animale, le squame di un pesce o il viso di una donna rappresentati nei suoi quadri ci danno prova di grande bravura. L’innato gusto per il miniaturismo ed il lavoro pazientemente eseguito ci ammaliano. Pastelli policromi, esecuzione certosina e talento ci regalano un risultato finale incredibile, tanto che possiamo annoverare le opere della Pellegrini fra quelle appartenenti alla corrente artistica dell’Iperrealismo. Monica consegue la maturità all’Istituto Artistico di Modena e nel 2012 si laurea con Lode in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Grazie alle sue creazioni vince diversi premi e partecipa a numerose mostre, personali e collettive, sia in Italia che all’estero. Attualmente ha in preparazione personali e collettive. Ha inoltre curato le recensioni di mostre per diverse riviste digitali e cartacee.
Intervista a Monica Pellegrini sulla sua pittura e suoi sogni.
Come nasce la passione per il disegno?
Dipingo da sempre, l’arte è stato il primo mondo che ho imparato ad amare.
Sei stata influenzata da qualche artista in particolare?
Il mio percorso artistico si è evoluto nel tempo prendendo come esempi svariate tipologie di artisti e generi pittorici che variavano a seconda dello stile che applicavo ai miei quadri: da Klimt a Bacon, da Caravaggio a Canova.
Da dove trai ispirazione?
Traggo ispirazione sia dalla natura (animali e vegetazione) sia dal corpo umano relazionandolo agli elementi naturali. Nelle opere che realizzo per le mie mostre mi piace unire le forme animate con quelle inanimate. I ritratti che realizzo su commissione, si possono classificare fra quelli di genere iperrealista e ritraggono sia animali che persone.
Come prende forma un tuo quadro?
I miei quadri sono il risultato di una costante ricerca del movimento e della staticità tra elementi naturali ed il soggetto rappresentato. Amo fotografare tutto ciò che trovo interessante attorno a me e mi diverto a comporre le mie idee con collage prima di arrivare al progetto definitivo.
Quali capacità richiede lo stile iperrealista?
L’iperrealismo richiede sempre il talento come base, è necessario molto occhio, mano e una gran quantità di pazienza. La fotografia è seriale, la si può riprodurre sempre, l’opera d’arte è unica e irripetibile. Il prodotto iperrealistico cresce di valore in base alla sua qualità finale. Non bisogna dimenticarsi che in ogni centimetro quadrato di una qualsiasi superficie che appare uniforme, in realtà si celano svariate sfumature e velature di colore che solo chi ha l’occhio allenato riesce a percepire e a riprodurre fedelmente.
E’ facile emergere e caratterizzarsi in un ambito di forte concorrenza come quello attuale?
Oggi non è facile emergere nell’ambito dell’arte. Il mondo è saturo di tutte le proposte artistiche che vengono messe all’attenzione, sono gli artisti a doversi adattare a ciò che richiede il mercato. Oggi l’arte è divenuto mero commercio. Io voglio rimanere fedele al lavoro per il quale ho dedicato tutto, proponendo opere che in primo luogo emozionano me e che offrano allo spettatore delle immagini di qualità non prodotte in serie bensì studiate mediante progetti ben precisi.
Quali sono i sogni che desideri realizzare?
La possibilità di avere un impiego nel campo artistico in particolare
quello dell’illustrazione per l’infanzia e/o la possibilità di recensire in qualche rivista e giornale.