Marino Lecchi
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Marino Lecchi: dall’evoluzione verso la transizione
Viviamo in un’epoca che possiamo chiaramente definire di transizione. Verso dove? Andiamo verso una nuova concezione delle cose, delle idee e della vita in generale.
Sembra che il tempo scorra più in fretta, mentre lo spazio si espande, o meglio, si restringe, permettendo una mobilità spaziale, quasi fino al punto di connetterci di nuovo con la dinamica di sempre, di poter viaggiare simultaneamente attraverso diversi parametri dimensionali.
La sua nuova opera presenta un rinnovato rilievo, una formulazione strutturale, anzi, multistrutturale, in cui le forme sono mere rappresentanti di una trasformazione invisibile che ci riguarda tutti, anche quelli che, apparentemente, continuano con il loro disorientamento universale, considerandosi al centro dell’universo o al margine dello stesso.
Ci troviamo in piena evoluzione verso un nuovo modo di vedere le cose, perché sta cambiando tutto.
Dobbiamo abituarci ad andare oltre alle strutture, alle dimensioni piane e dello spazio-tempo che esiste solo in una realtà di terza dimensione. Di conseguenza la sua opera ci conduce verso un nuovo paradigma in fase embrionale.
E tutto questo all’interno di una posizione che potremmo definire standard in una dinamica 3D, che non cambia in superficie, anche se ciò che sta succedendo in realtà è che si stanno aprendo portali che collegano diversi mondi ai quali si accede solo evolvendo e vibrando con una frequenza specifica.
Siamo tra coloro che hanno nei confronti dell’esistenza la volontà di mantenere viva la fiamma della libertà e dell’indipendenza.
Siamo in fase di espansione, di piena trasformazione. Si, effettivamente, esiste un cambiamento, un nuovo modo di essere verso il quale stiamo andando tutti, convergendo da diversi luoghi e posizioni. Perciò l’opera di questo artista italiano ha attraversato grandi trasformazioni che fanno parte di un macroprocesso già in marcia, che non smette di divulgare la propria posizione esatta, nel senso che si manifesta qui e lì, in ogni luogo, in ambienti diversi.
Esiste un cambiamento globale verso la transizione, verso un nuovo modo di mettere a fuoco le cose, che sta trasformando anche il livello della vibrazione.
Tutto cambia, nulla rimane, tutto è movimento in azione, nonostante possa sembrare un paradosso.
Tuttavia, a volte non ce ne rendiamo conto e ci crediamo immutabili. L’aspetto più enigmatico è che ciò che ci rende immutabili è il cambiamento stesso, perché anche se ci trasformiamo, allo stesso tempo diveniamo eterni.
La realtà di per sé non esiste, è una creazione della nostra mente.
Esistono tante realtà quante sono le possibilità del nostro cervello di analizzarle e testarle.
La realtà è sempre stata multidimensionale, perché esistono diversi ambiti ed è proprio adesso che lo stiamo sperimentando in modo più o meno massiccio, perché siamo più preparati.
Marino Lecchi ci porta in questo nuovo viaggio, un viaggio in realtà verso la nostra interiorità, che si riflette anche all’esterno.
Joan Lluis Montané
Asociación Internacional de Críticos de Arte (AICA)
17-10-2012