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Biografia di Mauro Gambuzzi
L’amore per l’arte può iniziare in tanti modi, spesso come una miccia interiore
che attende l’immancabile fiamma della passione per attizzare ed accendere l’animo prima che la mente. Nel caso di Mauro Gambuzzi (Mirandola MO – 15/12/1952) ora cittadino di Crevalcore (BO), deve essere stato significativo l’imprinting di un bravo insegnante delle medie inferiori, certo M. Pelloni di Modena.
Mauro negli anni giovanili ama il disegno dal vero, il fumetto, ma anche dipinge su tela, soffermandosi a lungo sulla tecnica del ritratto. Intorno ai 18 anni frequentando diverse librerie, scopre il cubismo e Pablo Picasso. L’impatto è forte. Egli comprende da subito che senza conoscenza del passato, dei grandi artisti e movimenti non avrebbe potuto trovare la propria via. Mauro inizia saggiamente un lungo apprendistato, fatto di incontri con altri artisti, di ore a cavalletto, ma anche di letture e visite alle grandi mostre e musei. Di questo periodo si ricordano numerose opere realizzate dal vero e spesso all’aperto stimolato dal godimento visivo della luce che fu colta già dagli ammirati impressionisti. Negli anni successivi ripercorre anche esperienze surreali e si avvicina ai modi del Futurismo. Mai copie le sue, ma opere di studio atte a confrontarsi con i movimenti di avanguardia del primo novecento.
L’intenzione era certamente di carpire il sentimento della storia, quasi a volersi
insinuare con percorso a ritroso nella mente di quegli artisti, che tanto seppero
innovare con le loro esperienze feconde di capolavori. L’intento avallato da Mauro era quello di approdare alla conoscenza dei movimenti artistici per comprendere a fondo il fluire dell’arte nell’itinere della storia. Di questo periodo
si ricordano i ritratti del nonno e di parenti, realizzati con varie metodiche tecniche e sempre dal vero, sia cogliendo la forza espressiva del monocromo sia sperimentando le potenzialità del colore. Seguiranno studi sugli animali ed in particolare volatili, per meglio comprenderne le forme ed il movimento. Molti
lavori di questo periodo sono realizzati con tecnica ad olio su tela. Negli anni ’80 oltre all’utilizzo di chine e tecniche miste, Gambuzzi approfondisce la tecnica dell’acquerello realizzando opere all’aperto spesso nei campi a contatto con la luce naturale dei luoghi agresti della grande pianura padana ma anche in diversi soggiorni al mare ove avviene in quel di Gabicce Mare (PS), un’incontro casuale ma significativo con un maestro acquerellista di Urbino che gli fa comprendere tutte le potenzialità proprie di questa pregevole tecnica. Fra le lezioni utili alla formazione di questo artista, come non ricordare quelle del maestro U. Bastia (acquerellista di fama nazionale vicino alla scuola di Modiglioni e Morandi). Negli anni 1982 e 1984 lavora prevalentemente a spatola su tela o tavola, presentandosi in diverse mostre personali, ove si propone con uno stile già solido, da ricordare la personale tenuta a Crevalcore, presso la galleria civica Porta Modena nell’ 82. Nel 1983 frequenta un corso di ceramica con la maestra Carla Gobbo ( laureata in arte ceramica). Si ricordano sempre nel 1983 la collettiva a Castelfranco E. (centro culturale comunale), poi seguirà la personale a San Giovanni P. galleria Hebuterne nell’ ’84. Sempre nello stesso anno riceverà una commessa da parte del Comune di Crevalcore BO, per circa 150 opere (piccolo formato), ed inoltre si iscriverà al circolo culturale “Pigozzi” di Crevalcore BO. Sono del 1984, 85, 86, 89 le collettive alla gall. Montparnasse di Casalecchio (BO) (con premi nella sez.acquarello). Personale a Crevalcore, oratorio Santa Maria nel ’94, personale a Concordia s/S. nel 2.000. Nel2001 estemporanee varie (in part. Poggio Rusco) 3° premio acquisto. Gambuzzi si iscrive ad “Educazione Permanente” (circolo culturale Crevalcorese), assumendo ben presto il ruolo di “maestro di pittura”. Il critico/pittore Danilo Ghelfi (curatore della Galleria Porta Modena di Crevalcore) interviene a recensirne l’operato, apprezzandone il talento.
Gambuzzi artista completo, oltre all’acquerello che gli è congeniale, ha esplorato anche le tecniche dell’incisione, della ceramica e della scultura nelle varie metodiche. Diverse sono state le partecipazioni a concorsi di pittura ove non sono mancati riconoscimenti anche di prestigio. Nel 2003 si iscrive all’ass. “la Bottega degli Artisti”, con sede a Ravarino (MO), ass. artistica e culturale che opera a livello regionale e che raccoglie artisti da più province e regioni italiane in una visione dell’arte a 360 gradi, connubio di poeti, fotografi, pittori, scultori e grafici, un luogo per nuovi incontri ed impulsi indispensabili per chi opera nel campo dell’arte. Da subito accolto come maestro Mauro Gambuzzi ritrova nuovi stimoli, tiene diversi corsi di acquarello ed è “maestro” in ambito associativo.
Diverse le manifestazioni con questa associazione molto attiva. Nel 2003 in Gambuzzi nasce l’esigenza di una svolta, volendo esplorare nuovi percorsi ove il segno sia più libero, istintivo e per questo si allontana gradualmente dalla figurazione, nell’intento di dare priorità alla forza del colore in senso espressionista ed al contempo decisamente informale. Gambuzzi ha mantenuto
fede ad una grande passione fino a poter pervenire ad uno stile convincente e fortemente distintivo, tale da rendere giustizia di tanti anni di lavoro e di perseveranza dando credito al suo innato talento.
Cenno biografico a cura di: Franco Bulfarini